Abbiamo smesso di concepire il calcio come sport e gioco.
Abbiamo smesso di credere che almeno sui campi di ragazzini, il calcio sia vissuto come sport e gioco.
E adesso, dobbiamo iniziare anche a rivalutare il calcio femminile…
Purtroppo, gli episodi che con lo sport sono lontani anni luce ma che si prendono prepotentemente la scena, ci pervadono, a tutti i livelli, in tutti i campionati…
Succede in Serie A, nelle serie minori, sui campi giovanili e su quelli femminili.
E’ successo lo scorso weekend a Treviolo tra due squadre di calcio a sette femminile.
Per il Campionato Csi si è disputato un sentito derby tra Roncola di Treviolo e Rabona Mozzo, prima contro seconda con in palio, a tre giornate dalla fine, la vittoria del campionato.
Succede tutto allo scadere, con il risultato ormai assicurato dalle roncolesi (4-1).
La palla arriva alla 28enne Agata che stoppa ma viene stesa da un’avversaria, la 20enne Meryem. L’arbitro fischia la fine della gara ma la ragazza che resta a terra dolorante viene aggredita da Meryem. Nel marasma generale viene colpita anche una sua compagna. L’arbitro espelle la 20enne che viene allontanata dalle compagne di squadra.
Stando a quanto riportato successivamente da un dirigente del Roncola:
“Al fischio finale del direttore di gara la Kamali, che è stata denunciata per aggressione ai carabinieri di Curno, si è avventata con violenza contro una nostra giocatrice, Agata, ancora a terra per un fallo subito dalla stessa pochi secondi prima, e di un’altra che la stava assistendo, Desirée. La prima è finita in ospedale con varie tumefazioni e una diastasi da schiacciamento della spalla sinistra. La seconda, per fortuna, solo con un versamento importante a un occhio. …Come società e come squadra ci dissociamo dal gesto, da tutte le dicerie della società avversaria che ci attribuisce frasi razziste rivolte alla ragazza in questione”.
Già, perchè il presidente della Rabona Mozzo accusa le roncolesi.
“Per tutta la partita, Meryem è stata oggetto di insulti razzisti piuttosto pesanti, sia da parte del pubblico che delle avversarie. Versi e nomignoli, pronunciati quando l’arbitro era lontano dalla nostra marocchina. Finita la gara è scattata sì una rissa in mezzo al campo, ma Meryem è stata anche colpita, tanto è vero che ha riportato un graffio al collo”.
Quale versione dei fatti sia veritiera al momento non è dato sapere: quel che è certo è che comunque la si guarda, questa vicenda, è deprecabile sotto innumerevoli punti di vista.