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Altro che tappeto rosso, per il primo derby della Madonnina del calcio femminile uno striscione rosso

Nel derby milanese è iniziato il 'tour' di uno striscione rosso da firmare su tutti i campi di calcio femminile per preservare uno sport in cui esistono ancora dei valori

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Un derby storico, unico, destinato a essere ricordato…

Lo era alla vigilia: al  Suning Youth Development Centre si è giocato il primo derby milanese di calcio femminile.
La prima della classe di Serie B contro la prima di Serie A; De La Fuente contro Morace; Inter contro Milan.

Lo ha confermato il campo: è stata una gara entusiasmante, sentita, combattuta. Alla doppietta di Sabatino risponde l’Inter che, prima dell’intervallo, trova la rimonta e ribalta la gara. Nella ripresa le ragazze di Morace ne fanno altri tre e si qualificano ai quarti di finale di Coppa Italia.

Lo sarà per il messaggio: la gara, di notevole richiamo mediatico, ha dato il via a un progetto simbolico ma ambizioso volto a ricordare e ribadire che il calcio femminile prende le distanze dalla violenza e l’antisportività urlata che sta dilagando.

Da Milano è iniziato il “tour” di uno striscione rosso (come la passione che muove, in modo unico, le donne del calcio e come il simbolo della lotta alla violenza sulle donne) da far firmare alle calciatrici per dire no agli insulti e si ai valori.

L’iniziativa è figlia di alcuni sostenitori di un calcio vissuto in quanto sport che, dopo quanto accaduto a Firenze in occasione della gara di campionato tra Viola e JWomen, hanno deciso di lanciare un messaggio a tutti coloro che si avvicinano al mondo del calcio femminile, per far in modo, per quanto possibile, di fermare sul nascere un certo tipo di comportamento.

Dopo aver raccolto la firma di Girelli (bersaglio di offese durante il match del 25 novembre) e della sua compagna Gama, lo striscione è approdato a Milano ed è pronto a essere esposto e firmato su tutti i campi d’Italia per provare a salvaguardare il calcio femminile.

Idealmente, tutta la nostra redazione appone la sua firma e sostiene l’iniziativa.

 

Caterina Autiero

 

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