Non poteva essere un vero test in vista della Champions: troppo il divario tra Juventus e Frosinone, troppa la superiorità della Vecchia Signora per un undici comunque coraggioso e volenteroso come quello in maglia gialla.
E’ stato più un allenamento, per la Juve, in scioltezza e senza mai essere impensierita: nemmeno da Ciano, che pur sta affinando la sua precisione in materia balistica. Due calci piazzati degni di nota, il secondo di poco alto sulla traversa sovrastante l’inoperoso Szczesny.
La partita è già in discesa fin da subito: al 6′ quando Paulo Dybala, in un lampo di genio, scaraventa in rete un sinistro da fuori area dalla precisione impressionante, dritto alle spalle di Sportiello.
“Chi non ama il mancino di Dybala ha qualche problema con i sentimenti”- Lele Adani, telecronaca Sky
Il diez, rincuorato dalla meravigliosa rete, dispensa ‘a tutto campo’ colpi di maestìa tecnica per tutta la durata del match. Ma c’è un altro ritorno al gol dopo appena 10 minuti: quello di Leonardo Bonucci che, fresco neo papà e fresco recuperato dall’infortunio, mette a segno il 2-0 in una manovra un po’ rocambolesca che ci ha fatto temere il peggio per la sua salute fisica: caro Leo, attento per mercoledì…
La coppia centrale titolare è tornata – soprattutto per questioni di minutaggio – e la Signora nelle sue mani si sente già più sicura, sebbene questo Frosinone mai la impensierisca; bene don Rodrigo al posto di Miralem Pjanic, bene anche Cancelo a parte qualche fallo evitabile e i giri del motore più bassi rispetto al solito.
Qualche batticuore di troppo per Emre Can e Mandzukic, che per un attimo soltanto impensieriscono l’infermeria: qualsiasi infortunio in questo momento sarebbe di troppo. Mentre il Frosinone si difende con dignità e prova a non farsi subissare da una goleada, CR7 cerca con insistenza la marcatura che potrebbe arrivare da un’ illuminazione di Dybala se Salomon non ci mettesse lo zampino. Alla fine però ci riesce, Cristiano, a siglare il suo gol numero 19: solo allora si accomoderà in panchina, per lasciare qualche stralcio di gara a Federico Bernardeschi.
I segnali positivi ci sono: certo, l’Atletico è avversaria di tutt’altra caratura e qualsiasi conclusione in vista della Champions non sta in piedi. Colpisce – e non poco – la sempre più crescente sintonia tra Ronaldo e Dybala, non soltanto per lo scambio di esultanze – siparietto oramai innescato tra i due, i social ringraziano – ma soprattutto per come si cercano in campo assistendosi a vicenda.
A dispetto di tutti coloro che li ritengono incompatibili, i due hanno un messaggio molto chiaro da lanciare: quando si parla la stessa lingua non c’è problema di ruolo che possa tenere.
Daniela Russo