“Garrisca al vento il labaro viola
sui campi della sfida e del valore
una speranza viva ci consola
abbiamo undici atleti e un solo cuore”
Questi i primi versi di “Canzone Viola”, storico inno che da sempre accompagna la Fiorentina nelle gare interne allo Stadio Artemio Franchi.
Erroneamente conosciuta come “Oh Fiorentina”, Canzone Viola venne composta nel 1930 (a soli quattro anni di distanza dalla fondazione del Club) da Enzo Marcacci e Marco Vinicio e fece subito breccia nel cuore dei tifosi fiorentini, grazie anche all’ausilio dell’Ordine del Marzocco, un antenato dei più moderni Viola Club, che ne stampò il testo e lo distribuì allo stadio di via Bellini in occasione di una gara casalinga.
Nel 1959 Narciso Parigi apporta qualche piccola modifica all’inno e lo reincide a Milano, avvalendosi di alcuni giocatori dell’Inter per la realizzazione dei cori tra cui Pandolfini, storico tifoso viola.
Straordinariamente all’avanguardia, il testo dell’inno rievoca quelli che tutt’ora oggi sono le caratteristiche che ogni tifoso vorrebbe vedere nella propria squadra; undici atleti ed un solo cuore.
Con il garbo che contraddistingue l’epoca della scrittura dell’opera, si esaltano i valori che hanno il sapore di un calcio che forse oggi non esiste più.
“Sul tuo vessillo scrivo:
forza e cuore, e nostra sarà sempre la vittoria!”
Non sono solo frasi metricamente perfette ma richiamano quello che dovrebbe essere lo spirito guida del gioco del calcio e del tifoso che segue le gesta della propria squadra, indipendentemente da quello che sarà poi il risultato finale.
Oltre ad essere l’inno più antico d’Italia, è sempre stato considerato il solo ed intoccabile inno della Fiorentina.
Nonostante molti autori abbiano proposto delle alternative negli anni, nessuna di queste ha mai fatto realmente breccia nel cuore dei tifosi viola.
Nel 1981, la dirigenza adottò ad inno una nuova canzone, “La Fiorentina” che rimase ufficiale fino al 1990.
Nel 1998, con Cecchi Gori alla dirigenza, fu Pupo ad incidere un nuovo inno, dal titolo “È Fiorentina”.
Per presentarla allo stadio, venne organizzato anche uno speciale karaoke ma, ancora una volta, i tifosi continuarono a preferire il “vecchio” inno cantato da Narciso Parigi.
"Garrisca al vento il labaro viola…"
Grazie #NarcisoParigi.
"Per sempre di Firenze vanto e gloria"Tratta da 'youtube' una versione dell'inno della Fiorentina pic.twitter.com/89RwykWS6Q
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) January 25, 2020
Lo stesso Narciso Parigi, nel 1964, partecipò ad un concorso correlato al Festival di Sanremo “Il Miglior inno per una squadra” e compose un nuovo inno per la Fiorentina, questa volta insieme a Mogol.
Vinse con il brano “I Magnifici Undici” ma, nonostante il successo, tanto è l’attaccamento dei tifosi viola per il loro inno del cuore, che non vollero neppure ascoltarla.
La canzone contenuta nell’album “Italia, America e Ritorno” di Lorenzo Andreaggi, è stata pubblicata dal profilo Twitter della Viola in omaggio a Narciso Parigi, scomparso lo scorso 25 gennaio.
In anteprima, riceviamo e condividiamo, il brano I MAGNIFICI UNDICI scritta da Narciso Parigi, Mogol e Carlo Donida Labati per la Fiorentina e cantata da Lorenzo Andreaggi nel disco "Italia, America e ritorno"ed.Larione10. Un omaggio al grande 'Narciso'
➡️https://t.co/E2UeN9Ji95 pic.twitter.com/SiOmGJVXqw— ACF Fiorentina (@acffiorentina) April 19, 2020
Micaela Monterosso