“All or Nothing- Juventus” debutta in Italia.
Nato da un format nel 2016, a seguito di una docuserie della squadra di Football americano degli Arizona Cardinals.
Sono stati girati capitoli su la NLF, uno dedicato alla nazionale neozelandese di Rugby, sull’hockey su ghiaccio e poi altre sul calcio: la Nazionale Brasiliana, Bayern di Monaco, Manchester City e Tottenham Hotspurs.
Giorgio Chiellini's reaction to ranch on pizza 😂🍕
(via All or Nothing: Juventus) pic.twitter.com/LxepBTqFdK
— ESPN FC (@ESPNFC) November 25, 2021
Il Format è strutturato in 8 puntate di 40 minuti e sono state pubblicate da Amazon Prime contemporaneamente.
In ogni docu-film le telecamere riprendono le vicende della squadra durante la vita di lavoro: allenamento, partita, spogliatoi e vita privata.
From "Juventus: All or Nothing" on Prime Video, before the 0-3 game against Barcelona in Camp Nou.
Nedved: "We can't beat Barcelona 3-0."
Cherubini: "Cristiano said we can."#UCL #juve https://t.co/GWPDTxR19G
— Juve Canal (@juve_canal) November 25, 2021
La serie è concentrata sul racconto della stagione 2020-21, in cui Andrea Pirlo diventa inaspettatamente allenatore della Juventus.
L’obiettivo del docufilm è la narrazione trasparente di quanto accaduto (di bene e di male) durante la gestione del tecnico bresciano.
Sebbene lo stile narrativo e la qualità delle riprese siano ineccepibili, la storia si concentra troppo sulle testimonianze di alcuni giocatori, in particolare Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci, Gigi Buffon e Andrea Pirlo.
1) Andrea Pirlo is unflappable.
— BBC Sport (@BBCSport) November 25, 2021
Una sorta di memorabilia dei senatori i quali parlano principalmente di sé stessi e del significato di appartenenza ad un team dalla mentalità vincente come la Juventus.
Una Last dance la cui prossimità di fine carriera crea un senso di vuoto e di tristezza.
Gli altri calciatori e il personale della Juventus in assistenza alla squadra, diventano attori secondari di contorno protagonisti.
Le telecamere hanno fornito un ritratto intimista delle persone in oggetto, le quali esprimono i loro sentimenti attraverso il lavoro e caricando di positività l’intera squadra.
I “senatori” della Juventus parlano di sé stessi, del passato, di errori e di cose belle.
La loro missione è di tramandare la mentalità Juventus ai giocatori giovani.
Dalle loro parole traspare una velo di malinconia al solo pensiero di dover abbandonare l’ambiente juventino per raggiunti limiti di età.
Nella globalità All or Nothing – Juventus è un prodotto ben confezionato e godibile, adatto alla TV sebbene lontano dalla realtà e che non racconta nulla di nuovo.
Si evidenziano come alcuni episodi di quell’anno siano edulcorati e studiati per non far trasparire ciò che avviene spesso negli spogliatoi nei momenti difficili.
Non assistiamo a liti violente, offese o cattiverie, il tutto sembra poco credibile.
https://twitter.com/FootballFunnnys/status/1464584963051950085?s=20
Nonostante il finale triste della storia di Pirlo, allenatore alla prima esperienza, la docuserie in realtà lancia un messaggio di ottimismo e speranza.
Si chiude con l’immagine di Andrea Pirlo che lascia l’Allianz Stadium, infelice per il licenziamento ma soddisfatto per aver raggiunto la qualificazione in Champions, quasi un testamento spirituale dedicato ai tifosi.
Come serie narrante di una storia vera forse si poteva fare meglio.
Raccontare l’anno in cui il successo della Juventus (duraturo da 9 anni) si interrompe, secondo la produzione è una scelta positiva.
Juventus: All or Nothing.
Fantastic watch. pic.twitter.com/gkoDhqnC9m
— TC (@totalcristiano) November 25, 2021
Sicuramente All of Nothing – Juventus come tutto ciò che accade nell’ambiente calcio farà discutere.
La Società ne esce con un’immagine di impresa precisa e buona “macchina organizzativa”.
Un gruppo che coordina un’azienda con più di cento dipendenti i quali si occupano a 360 gradi di ogni minimo dettaglio circa la gestione di ogni giocatore e della sua assistenza.
Cinzia Fresia