All’inizio dell’anno ha rescisso il suo contratto con il Brescia ma ha deciso di non cercare un’altra squadra: per Alessandro Matri è giunto il definitivo addio al calcio giocato.
Ha sostenuto di non avere più stimoli, Alessandro Matri, soprattutto dopo un inizio difficile durante la sua ultima avventura a Brescia.
A 35 anni è difficile pretendere il meglio da sé stesso nel mondo del calcio e il Mitra-Matri non voleva trascorrere gli ultimi anni della propria carriera in team dove non poteva tirar fuori il necessario. “Meglio evitare le figuracce” ha detto, con il sorriso sulle labbra ed una grandissima umiltà che da sempre l’ha contraddistinto.
Grazie di tutto, @Ale_Matri!
E' stato bello vivere una parte del tuo viaggio insieme! ⚪⚫ #ForzaJuvehttps://t.co/2gO9H9qasA pic.twitter.com/0YfEA4PhQ7
— JuventusFC (@juventusfc) May 9, 2020
Matri non lascia il calcio con troppi rimpianti: ha realizzato i suoi sogni quand’era ancora molto giovane, vincendo il primo scudetto con la Juventus dopo lo scandalo di calciopoli, guidato da Antonio Conte. Un titolo che sa di rivalsa, il punto di partenza per quella storia d’amore in bianconero che di scudetti gliene regalerà altri due.
Le sue stagioni migliori risalgono però a quando vestiva la maglia del Cagliari, dal 2007 al 2011, quando riuscì a realizzare 36 reti.
Hai esaltato i tifosi rossoblù a suon di gol, in bocca al lupo per il futuro fuori dal campo "Bum Bum #Matri" 👏🏼 pic.twitter.com/oTq5rj6QFn
— Cagliari Calcio (@CagliariCalcio) May 8, 2020
Un po’ un segno del destino per un giocatore che ha iniziato la sua carriera nelle giovanili del Milan, osservandolo alzare la Champions League.
Dopo la militanza in altri club è altalenante, tra ritorni di fiamma con le sue prime squadre e nuovi soggiorni alla Fiorentina, al Genoa, alla Lazio e al Sassuolo.
Ha strappato un sorriso malinconico a tutti i tifosi italiani la notizia del suo ritiro; ricorderanno tutti con affetto le giocate da centravanti puro di Alessandro Matri, capace di alternare anche momenti di grande spirito di sacrificio per la sua squadra.
Sostiene che la vita da calciatore gli mancherà, magari un po’ amareggiato dal fatto che, dopo la rescissione col Brescia, non siano arrivate proposte abbastanza allettanti da convincerlo.
Avrà di certo più tempo per godersi la famiglia e le sue due figlie, avute con l’ex velina Federica Nargi.
Matri può comunque guardarsi indietro con il cuore leggero. La sua è stata una carriera importante per il calcio italiano; è riuscito a prendersi molte soddisfazioni per un ragazzo che, in gioventù, aveva deciso di diventare ciclista!
L’unica nota stonata potrebbe essere la breve parabola in Nazionale: forse Alessandro Matri, con una sola rete in 7 presenze, avrebbe potuto fare di più per la maglia azzurra in un periodo tutt’altro che semplice per l’Italia calcistica.
Non resta che augurare al Mitra-Matri il meglio per il futuro e ringraziarlo per averci regalato domeniche indimenticabili con i suoi goal festeggiati con i cinque polpastrelli della mano congiunti a mò di becco.
Federica Vitali