ADP10, “Di più, niente”

Di più, niente, riviviamo la lettera di Alessandro Del Piero scritta per i suoi tifosi nel giorno del suo addio alla Juventus...

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ADP 10

Non è facile raccontare Alessandro Del Piero a chi non lo ha vissuto. O meglio, a chi non ha vissuto il calcio delle bandiere.

Oggi i giocatori vanno e vengono con una facilità impressionante. I tifosi non possono concedersi il lusso di affezionarsi, perché sanno già che l’indomani, alla prossima sessione di mercato, il loro prediletto – anche quello che si è portato la mano sullo stemma, all’altezza del cuore – ha già la valigia pronta e un biglietto verso una nuova destinazione.

Vivono tutto con maggiore distacco, forse.

E magari faticano a capire perché Alex, il giorno stesso in cui ha dovuto – dovuto, non voluto – separarsi dalla sua Signora dopo 19 anni, abbia scritto una lettera ai suoi tifosi.

Di quelli come Del Piero, quelli che non giocano solo a calcio ma sposano una squadra, non ce ne sono più. Sono una figura romantica e demodé, persino scomoda per le società calcistiche che oramai mettono al primo posto gli introiti e il fatturato.

Del Piero non ha giocato nella Juventus. È stato la Juventus. Per molti di noi – me compresa – ancora la rappresenta. E non per le gesta sportive, o meglio: non solo.

La rappresenta negli occhi, nella voce, nel modo di muoversi e di dialogare, con quella calma, quella serietà, quella portata di valori che un tempo – un tempo – caratterizzava la Vecchia Signora.

È stato la rappresentazione plastica del connubio tra la Juve e i tifosi.

Per uno juventino tra gli anni Novanta e il primo scudetto di Antonio Conte, Alex è la quintessenza della Juventus.

Separarsene è stato come dire addio a un pezzo stesso della storia della squadra, della famiglia Agnelli, dell’Avvocato e di Giampiero Boniperti.

La lettera che Alessandro scrive alla sua tifoseria quel giorno di maggio, dopo che l’intera Italia calcistica si è fermata per rendergli omaggio, è la chiara manifestazione di quanto detto finora.
Solo, dal suo punto di vista.

Del Piero elenca ogni singolo successo, ogni vittoria, ogni gesto compiuto con l’amata maglia a strisce, ma non è un modo per mettersi in mostra. È un modo, anzi, per costruire una scala di valori.

Una scala in cui ciò che lui ha vissuto è stato sì incredibile, ma ancor di più perché ogni volta che guardava in alto – che fosse a Torino, a Milano, a Tokyo, a Roma – trovava noi.
I suoi tifosi. La sua famiglia.

Fedeli, come lui lo è stato, presenti, come lui lo era. Un legame fatto di campo ma non solo, una fitta rete composta da sentimenti condivisi al cardiopalma per la durata di una vita intera; e non importa sapere i nomi, le età di quel gruppo: in qualche modo li conosci già.

Ognuno di quei singoli ha respirato, gioito, pianto e sofferto con lui anno dopo anno, costantemente.

Il 13 maggio 2012 in campo Alessandro mostra una compostezza invidiabile. Mentre l’intero Stadium sembra poter traboccare per le lacrime che sgorgano nella commozione generale, lui se ne sta lì, le braccia alzate al cielo a ringraziare tutti.

Quasi si inchina ai presenti.

Il motivo di quel comportamento lo spiega proprio la lettera.

Non è la platea che omaggia il Campione. È il Campione cosciente che nulla di quanto realizzato sarebbe stato possibile senza la sua platea. Nemmeno quell’ultimo anno “rubato” con un assegno in bianco: ecco, quell’ assegno lo abbiamo firmato noi per lui. La sua gente.
E la società non ha potuto fare nulla.

Alex Del Piero è stato consapevole fino alla fine di quanto contasse per gli juventini.

Di quanto per gli juventini non ci fosse nulla di più di Alex Del Piero.
Non poteva che essere vero anche il contrario: del resto, sono le leggi della fisica – o del cuore, scegliete voi.

Ed è per questo che quella lettera si intitola “Di più, niente”.

DI PIU’, NIENTE

Più di 8 scudetti.
Più di una promozione dalla serie B
Più di una Coppa Italia (e speriamo due)
Più di 4 supercoppe italiane
Più di una Champions League
Più di una Supercoppa europea
Più di una Coppa Intercontinentale
Più del gol alla Fiorentina
Più di un gol alla Del Piero
Più del gol a Tokyo
Più delle mie lacrime
Più del gol a Bari
Più di un gol al volo di tacco nel derby
Più di un gol per l’Avvocato
Più della linguaccia contro l’Inter
Più dell’assist a David
Più del gol numero 187
Più del gol alla Germania
Più di Berlino
Più del gol al Frosinone
Più del titolo di capocannoniere in B
Più del titolo di capocannoniere in A
Più della standing ovation al Bernabeu
Più di 704 partite con la stessa maglia
Più di 289 gol
Più di una punizione che vuol dire Scudetto
Più del gol all’Atalanta
Più di ogni record
Più della maglia numero 10 con il nome Del Piero
Più della fascia di capitano

Più di tutto…
C’è quello che mi avete regalato in questi 19 anni.

Sono felice che abbiate sorriso, esultato, pianto, cantato, urlato per me e con me.
Per me nessun colore avrà tinte più forti del bianco e nero.
Avete realizzato il mio sogno. Più di ogni altra cosa, oggi riesco soltanto a dirvi: GRAZIE.

Sempre al vostro fianco
Alessandro

Fonte sito ufficiale alessandrodelpiero.com