I grigi vicini alla celebre azienda Borsalino: visita alla fabbrica e in campo con il cappello per aderire alla mobilitazione #saveBorsalino
Il rapporto fra la città di Alessandria e la sua squadra di calcio, U.S. Alessandria Calcio 1912, è uno di quelli stretti, sinceri, passionali che ha vissuto gioie, dolori, dolori e gioie senza mai però perdersi nemmeno negli anni bui del calcio dilettantistico. E proprio questo tifo così caldo e presente è uno dei punti di forza di questa società che milita in lega pro, la maglia grigia è rimasta come una seconda pelle addosso a tanti giocatori, lo stadio Moccagatta il simbolo storico di una città che vuole restare legata ai suoi capisaldi.
E uno dei simboli alessandrini più importanti è di sicuro il Borsalino, copricapo famoso in tutto il modo, indimenticato accessorio di Humprhey Bogart in Casablanca e di tanti altri attori che con charme lo hanno indossato.
Da dicembre scorso, la Borsalino, fabbrica appunto dei celebri cappelli, ha dichiarato fallimento gettando nello sconforto i 134 dipendenti dell’unico stabilimento di Spinetta Marengo. Non è ancora detta l’ultima parola tant’è che si sta verificando una grande mobilitazione cittadina e non solo.
Seguendo l’ashtag #saveborsalino, anche i grigi hanno voluto dare il loro contributo in primis andando a far visita venerdì scorso nei locali della ditta e più importante a livello mediaco, scendendo in campo prima della gara di campionato contro il Robur Siena, tutti con un copricapo Borsalino diverso.
Dalla società fanno sapere di aver fortemente voluto questa iniziativa e di aver trovato un’ottima sinergia con tutta la stampa per dare un’eco nazionale alla vicenda che, oltre a tenere in apprensione i tanti lavoratori, rischia di far sparire uno dei simboli dello stile italiano.
Claudia Carrega