L’addio a Papa Francesco, tra l’amore per lo sport e la sua fede per il San Lorenzo

Con l'addio a Papa Francesco, il calcio italiano e argentino si fermano, con il San Lorenzo che gli dedicherà lo stadio

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Il mondo intero si è svegliato oggi più silenzioso, più fragile. Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, è tornato alla Casa del Padre questa mattina, alle 7:35. Lo ha comunicato la Sala Stampa Vaticana, chiudendo così un pontificato segnato da una straordinaria umanità, vicinanza ai più deboli e… una passione mai nascosta per lo sport, soprattutto per il calcio. 

Sì, perché Jorge Mario Bergoglio era, prima di tutto, un tifoso del San Lorenzo de Almagro, la squadra del cuore, quella che seguiva da bambino con il padre al vecchio stadio Gasómetro. Lo chiamavano “el Ciclón”, e per lui era molto più di un club. Era casa, famiglia, memoria. Era quel gol di Pontoni nel 1946, quella formazione recitata a memoria a distanza di 70 anni, quei pomeriggi che sapevano di felicità semplice.

Con il San Lorenzo, Papa Francesco ha avuto un rapporto costante, quasi spirituale. Da arcivescovo di Buenos Aires celebrava la messa nella cappella del club ogni primo aprile, giorno della fondazione. Dopo la sua elezione a Pontefice nel 2013, la società pubblicò con orgoglio la sua tessera da socio n. 88.235. Quel legame è cresciuto ancora: nel 2014, quando il San Lorenzo vinse la Copa Libertadores, una delegazione si presentò in Vaticano per consegnargli il trofeo. Lui si commosse. “Essere tifoso del San Lorenzo fa parte della mia identità culturale”, disse con un sorriso che sapeva di verità.

E proprio un anno fa, nel 2024, il presidente del club gli propose ufficialmente di intitolare il nuovo stadio a suo nome. Papa Francesco accettò senza esitazione. Ora quel desiderio diventerà realtà: il futuro impianto del San Lorenzo porterà il suo nome, come segno eterno di un legame mai interrotto.

Il calcio, per Francesco, non era solo passione. Era anche linguaggio, valore, insegnamento. “Lo sport non è solo intrattenimento, ma uno strumento per costruire una società più fraterna”, diceva spesso. E lo credeva davvero. Lo si vedeva anche nei piccoli gesti: in Argentina, tra i giovani dell’Oratorio; in Italia, nei discorsi ai ragazzi delle scuole calcio; nei sorrisi alle delegazioni sportive ricevute in Vaticano. Persino in metafore da cestista — sport praticato in gioventù — con cui parlava ai sacerdoti: “Fate perno sulla croce di Cristo, come si fa con la palla in mano”.

La sua morte ha scosso profondamente anche il mondo del calcio italiano. In segno di rispetto, la Lega Serie A ha rinviato tutte le partite previste per oggi, lunedì 21 aprile, a mercoledì 23 aprile alle 18:30. A sospendere tutte le gare in programma oggi anche la Lega Serie B e la Lega Pro in rispetto e in ricordo di Papa Bergoglio. 

Martina Giuliano

*immagine in evidenza presa dai canali ufficiali del club