Amara sconfitta, in Champions League, per l’Inter di un particolarmente furioso Conte. Una Beneamata a due facce, spietata e feroce nel primo tempo, stanca e imprecisa nel secondo tempo.
Dopo i primi quarantacinque minuti di gioco i nerazzurri sembrava avessero la qualificazione quasi in tasca. Sembrava appunto, perché si sa, le partite durano novanta minuti e il calcio, già in passato, ha più volte insegnato che tutto può succedere.
Ed ecco allora che, dopo l’intervallo, torna in campo un Borussia Dortmund più carico che mai, supportato dal famoso muro giallo del Signal Induna Park, e un’Inter in completo blackout. I nerazzurri lasciano troppo campo ai padroni di casa, che prima e in soli 15 minuti rimontano il risultato, per poi vincere 3-2.
Una prestazione impeccabile per gli uomini di Lucien Favre, che mantengono un ritmo alto e costante fino al triplice fischio finale. Grande protagonista della serata, sicuramente Achraf Hakimi. Il giallonero rimette in gioco il Borussia al 51’, spegnendo la difesa nerazzurra, e chiude il match segnando anche la terza rete per i tedeschi. Hakimi raggiunge così quota quattro gol in quattro partite in questa edizione della Champions League. Non male per un ventunenne, ma soprattutto, non male per un terzino.
Il ragazzo scala la classifica marcatori della competizione europea, posizionandosi accanto a giocatori del calibro di Sterling, Kane o Depay. Davanti a loro solo Robert Lewandowski e la stella del Salisburgo, Erling Haaland. Il terzino, al momento, ha segnato più di Messi e Ronaldo messi insieme, ma il Borussia potrebbe dire presto addio a questo nuovo piccolo campione.
Hakimi è infatti un giocatore del Real Madrid, arrivato in Germania a titolo temporaneo nell’estate 2018 e con contratto in scadenza a giugno 2020. Hans-Joachim Watzke, CEO del Borussia Dortmund, era stato molto chiaro sul futuro del difensore:
“Non lo rivedo al Real Madrid e non ho notizie su un suo possibile ritorno. A me sembra che si senta a casa a Dortmund, faremo tutto il possibile per trattenerlo con noi”.
E come dargli torto. Il ventunenne, nato a Madrid, che ha scelto però la nazionale marocchina, è stato uno dei giocatori decisivi per il cammino verso gli ottavi di finale dei gialloneri, ora secondi in classifica nel Gruppo F. Cresciuto nelle giovanili del Real Madrid, trova subito spazio nella rosa del Real Madrid Castilla, che milita in Segunda Division B, per poi esordire in prima squadra a soli 19 anni.
Ora il giovane, agli ordini di Lucien Favre, sta crescendo parecchio e i Blancos, così come altri club europei, osservano le prodezze di questo nuovo fenomeno, il terzino dal gol facile.
Alessandra Cangialosi