180 minuti senza gol: lo 0-0 col Borussia M., che segue il pareggio a reti bianche contro l’Inter, in campionato, fa rumore. Se da una parte la difesa sembra essere tornata quella invalicabile delle ultime stagioni dall’altra emerge il problema attacco che fatica a trovare la via del gol.
Il cammino in Champions non è compromesso: nonostante questo risultato, senza reti, la Juve si conferma prima nel girone ma l’esito della serata di ieri lascia l’amaro in bocca. Dispiace soprattutto perchè la squadra ci ha provato, e anche spesso, ha attaccato, è stata propositiva ma ha peccato sotto porta. Dispiace perchè la partita è stata disputata allo Stadium e una vittoria sarebbe stata utilissima, soprattutto per spazzare via qualche nube di troppo.
Nuvole che oscurano il talento di alcuni, Pogba in primis. Nuvole che si stanno addensando su tutto il reparto offensivo: la Juve non segna più! Sembra essere questo il Leitmotiv della stagione: solo 9 gol in otto partite di campionato. I 4 gol segnati nelle prime uscite di Champions con City e Siviglia avevano fatto supporre si trattasse di una questione tattica ma ci hanno pensato i tedeschi, proprio in una partita europea, a far emergere “il caso”.
Contro il Borussia M. la supremazia bianconera è stata sterile. 12 calci d’angolo, 22 tiri verso la porta difesa da Sommer ma solo in due occasioni il portiere avversario è stato seriamente impegnato (occasioni targate Pogba). E gli attaccanti? Sono i primi sotto accusa: la Juve manca negli ultimi 20 metri.
I tifosi bianconeri sono stati abituati bene in passato: dodici mesi fa, tra partite di campionato e partite di Champions la Juve aveva messo a segno 18 reti contro le 13 di quest’anno. Un anno fa, in campionato, Tevez e compagni avevano all’attivo 16 marcature. Diverso il bilancio europeo dove nelle prime tre sfide della scorsa stagione i bianconeri si erano fermati a quota 2 contro i 4 attuali. Oltre alla nostalgia per un Tevez trascinatore dell’offensiva bianconera la Juve di quest’anno difetta anche sui calci piazzati. Sono lontani i tempi in cui Pirlo regalava punizioni magistrali che il più delle volte spiazzavano i portieri avversari.
(*immagine da globalist.it)
Troppi errori sotto porta, poca lucidità, poca concretezza: «Negli ultimi 30 metri – è l’analisi del tecnico – dobbiamo fare molto meglio. Quando ci sono compagni in una posizione migliore, bisogna passargli la palla. Ed essere meno egoisti. In certe situazioni – prosegue il tecnico bianconero – bisogna essere molto più lucidi: le occasioni nitide create sono state poche ma in tante altre abbiamo creato i presupposti per fare gol. Poi però abbiamo sbagliato. Non sono preoccupato perchè non facciamo gol ma sono arrabbiato per come buttiamo al vento queste occasioni. Bisogna migliorare velocemente».
Se da una parte c’è il reparto difensivo che non subisce, e che in Barzagli incarna la voglia di essere ancora “grandi“, dall’altra c’è un gruppo di giovani che devono diventare “grandi” e capire che per vincere bisogna fare gol.
Caterina Autiero