A volte ritornano: riecco il Campionato Riserve

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Sono passati 40 anni dall’ultimo campionato delle riserve dei club di Serie A. Quest’anno potremmo assistere al suo ritorno che segnerebbe un grande cambiamento nel calcio moderno. Il progetto innovativo permette al calcio nostrano di allinearsi ai campionati inglese e spagnolo dove questa pratica è ormai consolidata da anni. In realtà nel nostro paese c’è già stato una competizione come questa: si chiamava Torneo De Martino e consentiva di giocare con continuità ai giovani di talento e ai calciatori scarsamente impiegati nelle rispettive squadre. La manifestazione venne soppressa nel 1971, poi modificata in Campionato Under 23, definitivamente chiusa nel 1976. Autore del rilancio del progetto è Gabriele Gravina, 62 anni, presidente della Lega Pro, che ha presentato oggi a Carlo Tavecchio il suo progetto per un Campionato Riserve, che prevede la partecipazione al torneo di terza serie delle squadre B dei top club della nostra massima divisione, ma senza promozioni né retrocessioni e senza poter schierare stranieri extracomunitari. L’idea di Gravina nasce dall’esigenza di combattere gli sprechi, le rose troppo ampie e l’emarginazione dei giovani talenti, costretti a trasferirsi in prestito ad altre squadre per emergere. In questo modo club come Juventus, Inter, Milan, Roma e Napoli, potranno valorizzare giocatori scarsamente impiegati in prima squadra e testare i giovani di talenti più di quanto non accadesse con il campionato primavera.

Ecco i punti del progetto:

1) Partecipazione della Squadra B dei club professionisti di A al campionato di Lega Pro.
2) I punti conquistati dalla Squadra B valgono per la stessa e per l’avversaria, ma, al termine del campionato, la squadra B non viene né promossa né retrocessa.
3) L’organico di ogni squadra B deve essere comunicato alla Lega Pro al termine della sessione estiva e invernale del mercato.
4) Se l’organico riserve della prima squadra risulta insufficiente, via libera all’integrazione con i ragazzi del settore giovanile.
5) Addio al campionato Primavera.
6) Rispetto delle regole della Lega Pro: rinuncia ai contributi, esclusione dal voto in assemblea, indicazione del terreno di gioco.
7) Modalità d’iscrizione: le società che intendono partecipare al campionato di Lega Pro con la squadra B, pagano la quota alla stessa Lega.
8) Stranieri: sì ai giocatori comunitari, no ai giocatori extracomunitari che in Lega Pro non possono giocare.

La questione verrà esaminata martedì prossimo in Consiglio Federale. Secondo alcune indiscrezioni si sarebbero formate due fazioni, quella del ì  guidata dalla Juventus e quella del no capitanata dal presidente della Lazio Claudio Lotito. In caso di approvazione del progetto, il campionato potrebbe partire già a dalla  prossima stagione o al massimo da quella successiva.

Barbara Roviello Ghiringhelli