Niente è mai perduto, neanche il sorriso aldilà di tutto: lo sport per dimostrare che non è mai troppo tardi per ricominciare e per dimostrare quanto di buono si possa estrapolare da ogni tipo di contesto. Il progetto “Liberi dentro” nasce a Livorno grazie alla cooperazione tra Paolo Stringara, Pino Burroni e Santina Savoca. E’ un’iniziativa promossa da Paolo Strinagara, ex giocatore di Inter e Bologna, il quale rimasto colpito in passato durante una partita di calcio nel carcere di Bologna ha sperato negli anni di poter promuovere un simile progetto e, trovando la totale disponibilità di Pino Burroni, presidente dell’AIAC livornese, ha concretizzato il tutto con la collaborazione e il supporto della direttrice del carcere di Livorno Santina Savoca. La squadra è stata iscritta al campionato di calcio a 8 della città.
Paolo, ai microfoni di Sky, raccontava quanto fosse emozionante il clima creatosi, un clima difficile da credere dall’esterno ma commovente per chi lo vive e per chi ha avuto la possibilità di vederlo da vicino. Racconta di un bel gruppo e una bella sinergia di squadra basata sul rispetto di compagni e avversari. Il lavoro di Paolo è quello di mettere in piedi una squadra a tutti gli effetti, motivo per cui l’intero team ha preso la cosa con serietà sin dalla prima partita cosicché da godere di una rigidità, severità e precisione tipiche delle squadre professionali ma allo stesso modo gioia e serenità tipici di una comunità in festa. Alla squadra, per ovvi motivi, non è concesso fare trasferte, motivo per cui giocano sempre in casa ma, nonostante qualche scetticismo e timore iniziale, gli avversari tornano a casa con la consapevolezza di aver portato un sorriso in un tunnel buio, dal quale qualcuno non uscirà mai. Perché un sorriso non va negato a nessuno.
Lo splendido progetto è nato dalla voglia di sfruttare una passione affinché, tramite un sorriso laddove si è spento, si possa conciliare il ludico con la legalità, partendo dalle semplici regole di un gioco di squadra.
Egle Patané