Cinquanta giorni estenuanti di trattative (all’epoca il calciomercato non era coì dentro le case dei tifosi, non esistevano trasmissioni televisive ad hoc e i cosiddetti giornalisti ‘esperti di mercato’), una cifra per l’epoca spropositata, 13,5 miliardi di vecchie lire e una città in fermento.
Il 30 giugno 1984 la trattativa tra il Napoli di Corrado Ferlaino e il Barcellona si concluse e la città di Napoli da lì a pochi giorni vide arrivare quello che sarebbe stato il suo Re: argentino, talentuoso, riccioluto e capace di portare Napoli e il Napoli dove nessuno mai.
Il 5 luglio 1985, con “‘nu jeans e ‘na maglietta“, Diego Armando Maradona saliva i gradini del San Paolo e si presentava a quello che da quel momento e in eterno, sarebbe stato il suo popolo.
Ad accoglierlo, pagando la cifra simbolica di mille lire, 60mila tifosi azzurri in festa per lui.
“Buonasera napolitani” poi un palleggio e un giro di campo: così cominciò un legame tra il fuoriclasse argentino e un popolo.
Una storia ricca di successi, emozioni, traguardi ma soprattutto di amore.
Maradona rimase al Napoli e in Italia fino alla stagione 1990/91 riuscendo a entrare di diritto nel Pantheon delle divinità cittadine.
Magie in campo, trofei, i napoletani vissero anni indelebili e da tramandare ai posteri, nonostante una vita di eccessi, nonostante l’antidoping e la cocaina, nonostante l’addio.
Un addio che non è mai stato tale perchè se è vero che il popolo azzurro si è innamorato del Pibe de Oro è altrettanto vero che lo stesso Diego non troverà altrove un’altra Napoli, anzi, andrà incontro al declino.
Inizia così la parobola discendente di uno dei più talentuosi giocatori della storia del calcio; lontano da Napoli ma con la città nel cuore perchè Maradona e Napoli sono stati una cosa sola.
Il 5 luglio 1984, il giorno che Napoli ricorda a memoria perchè era iniziato per la città il Regno più bello.
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