È il 31 maggio 1970, data passata alla storia come quella in cui è stato estratto il primo cartellino giallo del mondo del calcio.
Il cartellino giallo, da certi punti di vista, non è una pratica così arcaica nel mondo del calcio. Da poco erano iniziati gli anni ’70 quando ci fu la prima ammonizione della storia. La partita era Messico contro Unione Sovietica e l’atmosfera era più calda che mai.
È senz’altro quello che ci si aspetta da un match d’apertura dei Mondiali, che il Messico giocava in casa davanti ad un stadio Azteca gremito di tifosi. L’arbitro del match era il tedesco Tschenscher, chiamato a dirigere una sfida molto fallosa.
Il direttore di gara sventola il primo cartellino giallo della storia, sotto gli occhi increduli di giocatori e appassionati, verso il sovietico Kakhi Asatiani. Il centrocampista, giocatore della Dinamo Tbilisi, aveva già commesso un fallo ai danni di un avversario e allora l’arbitro decide di punire l’ennesima spinta.
Il cartellino appare come una rivoluzione, soprattutto se si considera che prima ammonizioni ed espulsioni avvenivano solo in forma verbale. Chiaramente il fatto che nelle sfide internazionali l’arbitro fosse di nazionalità diversa rispetto alla maggior parte dei giocatori non era d’aiuto. Molti calciatori approfittavano di questa disparità linguistica per ignorare le chiamate arbitrali e perdere tempo.
L’invenzione del cartellino però si deve ad un inglese, ben noto agli italiani: Ken Aston, capo della commissione arbitrale della FIFA. Proprio in Inghilterra l’esigenza di una sanzione scritta aveva cominciato a prendere piede dopo i fatti del 1966, durante la partita tra gli inglesi e l’Argentina. Intervenne addirittura un interprete per convincere il capitano Rattin a lasciare il campo dopo un’espulsione.
Ad Aston l’idea venne mentre era in auto, fermo ad un semaforo; così decise che anche nel calcio sarebbe scattato il giallo e poi il rosso.
Per il cartellino rosso però ci vogliono ancora 4 anni e il teatro è sempre quello dei Mondiali, stavolta in Germania. La prima espulsione segnalata da cartellino nella storia del calcio se la becca Carlos Caszely, giocatore del Cile. L’arbitro quella volta era il turco Babaçan, che aveva deciso di punire il fallo su Vogts, difensore tedesco.
Federica Vitali