Il 28 agosto 2007 moriva Antonio Puerta, tre giorni prima un arresto cardiaco improvviso lo coglieva mentre era sul terreno di gioco.
L’anniversario di una simile tragedia ci fa ricordare quanto Christian Eriksen, durante Euro 2020, sia stato fortunato. Antonio Puerta a suo tempo, un tempo nemmeno troppo lontano, non lo fu.
Era il 25 agosto del 2007 e per il campionato spagnolo cominciava una nuova entusiasmante stagione. Il Siviglia, squadra in cui Puerta militava come centrocampista, ospitava in casa il Getafe ed Antonio era regolarmente tra i titolari.
Durante la partita Puerta perse conoscenza, colpito da un primo arresto cardiaco.
Anche all’epoca fu provvidenziale l’intervento di compagni e staff medico.
Uno dei medici e il portiere Palop effettuarono una manovra (poi replicata da Kjaer con il compagno Eriksen) per evitare che soffocasse.
Puerta riuscì incredibilmente a rimettersi in piedi e a raggiungere lo spogliatoio ma una volta lì fu colpito da altri cinque arresti cardiaci.
Le complicazioni che ne derivarono furono alla base della morte di Antonio tre giorni dopo, all’ospedale di Siviglia.
Antonio Puerta il 28 agosto del 2007 aveva soltanto 22 anni.
Si aprì un dibattito feroce e il settore sanitario del club andaluso finì sotto accusa.
Ulteriori esami e in seguito l’autopsia resero noto che Puerta soffriva di una malattia nota come displasia ventricolare destra aritmogena. Questa condizione ancora oggi causa morti improvvise nei giovani ed era stata il motivo di malori che avevano colpito Antonio in precedenza.
La famiglia di Puerta portò avanti una lunga battaglia legale contro i medici del Siviglia, che con ulteriori analisi avrebbero potuto diagnosticare la malattia in tempo e salvare la vita al giocatore.
Un ragazzo con cui il destino è stato crudele.
Antonio non ha potuto neanche conoscere il suo primogenito, nato dopo due mesi dopo la terribile tragedia.
Puerta è un nome caro a tutto il calcio spagnolo e non solo, che non è stato mai dimenticato. Furono tantissimi i rappresentati dei club europei che presenziarono ai suoi funerali.
Nella Supercoppa Europea disputata pochi giorni dopo contro il Milan i tributi furono solenni, portati avanti da tifosi, giocatori e dirigenti di entrambe le formazioni.
Particolarmente legati a Puerta sono due suoi ex compagni di squadra: Sergio Ramos, che indossò una maglia con la sua foto ad ogni vittoria della nazionale spagnola, ed Enzo Maresca che porta il ricordo di Antonio tatuato sulla pelle.
Durante i festeggiamenti per l’Europa League del 2020, nonostante gli anni trascorsi da quell’immane tragedia, il Siviglia dedica l’ennesimo trofeo al suo giocatore scomparso.
Federica Vitali