Il 24 novembre 1935, all’Arena di Milano, l’Italia conquista la sua seconda Coppa Internazionale (torneo precursore degli Europei).
Il torneo, iniziato due anni e mezzo prima (venne disputato tra il 1933 e il 1935), vedeva cinque squadre partecipanti, quelle che erano considerate le più forti d’Europa: oltre agli Azzurri c’erano Austria, Ungheria, Cecoslovacchia e Svizzera.
La formula era quella di un doppio girone all’italiana: ogni squadra si incontrava due volte con le altre, disputando con ciascuna una partita in casa ed una in trasferta.
La vincente di ogni partita totalizzava due punti.
Vinceva il torneo la squadra che, al termine del doppio ciclo di gare, totalizzava più punti in classifica.
La gara d’esordio, il 2 aprile 1933, in cui per la prima volta in gara ufficiale, l’allenatore Pozzo schiera Meazza nel ruolo di mezzala destra in coppia con Giovanni Ferrari, fu un successo: 3-0 contro la Svizzera e l’idolo dell’Ambrosiana-Inter nel tabellino dei marcatori.
Anche nella seconda gara (contro la Cecoslovacchia), nello stadio di Firenze «Giovanni Berta», senza Meazza infortunato, l’Italia trionfa.
In Ungheria arrivò la terza vittoria. In quella gara Pozzo propose al centro dell’attacco Cesarini e fece debuttare Borel che segnò la rete della vittoria.
Nella quarta sfida del torneo l’Italia si impone sulla Svizzera 5-2 salvo poi rimediare la prima sconfitta, contro l’Austria nella partita dell’11 febbraio 1934, a Torino, che interruppe una serie di otto risultati positivi.
Il 24 marzo, a Vienna, debuttò con doppietta Silvio Piola e l’Italia si prese la rivincita proprio in casa dell’avversario con un netto 2-0.
A Praga, il 27 ottobre del 1935, in un campo pesante e fangoso a causa della copiosa pioggia, la Cecoslovacchia ebbe la meglio.
L’ultima e decisiva partita fu con l’Ungheria.
Nonostante il risultato finale di 2-2, l’Italia chiuse al primo posto (11 punti in 8 partite), staccò in classifica di 2 punti Austria e Ungheria e vinse la seconda Coppa Internazionale.