Sesto scudetto, dodicesima Coppa Italia, la delusione di Cardiff e il nuovo logo: il 2017 è passato ora bisogna scrivere il 2018
Nel 2017 la Vecchia Signora ha continuato a scrivere pagine di storia. L’anno appena concluso è stato, per i bianconeri, nel segno dei record.
Insaziabile, in Italia, conquista il sesto scudetto consecutivo e, come se non bastasse, la terza Coppa Italia di fila: imprese mai realizzate nel calcio italiano. Entusiasmo, consapevolezza dei propri mezzi, e un sogno nel cassetto, la Juve ha avuto l’occasione di centrare il triplete. Dall’apice al tonfo, quel sogno è finito per diventare una delle pagine più tristi dell’anno e non solo.
L’immensità di Buffon, la BBC e la sua solidità difensiva, il sacrificio incarnato da Mandzukic, il talento di Dybala, il fiuto del gol di Higuain, le letture tattiche e la proverbiale “calma” di Allegri, le galoppate di Cuadrado e Alex Sandro, l’esperienza internazionale di Dani Alves, la società presente, l’ambiente fiducioso: questi ingredienti hanno permesso alla Juve di sconfiggere, nei quarti di finale di UCL, i blaugrana di Messi (11 aprile, 3-0 allo Stadium; 19 aprile 0-0 al Camp Nou) e hanno confermato la Juve la regina indiscussa d’Italia ma non sono bastati per salire sul tetto d’Europa.
Aprile, maggio, giugno, sono questi i mesi che racchiudono i momenti più alti ma anche più bassi dell’anno bianconero. Dopo la conquista della dodicesima Coppa Italia (altro record) – 17 maggio– i bianconeri, dopo qualche giorno conquistano il sesto Tricolore consecutivo sul campo del Crotone – 21 maggio-.
Momenti altissimi intrisi di entusiasmo e speranza perchè all’appello per coronare davvero la stagione e la storia del club manca (dal lontano 1995-96) la Champions League. Pochi i festeggiamenti per i traguardi italiani e voglia di vedere Buffon alzare l’unico trofeo che manca al suo ricco palmares; voglia di conquistare finalmente quella Coppa.
E’ bastato un mese, anzi, poche settimane, per passare dal punto più alto della stagione a quello più basso. Il 3 giugno 2017 è una data che ha segnato non poco i bianconeri che, a Cardiff, si infrangono – e infrangono il loro sogno dalle grandi orecchie-, contro il Real Madrid conquistando un altro record negativo che macchia e tormenta: la settima finale di Champions -o Coppa Campioni- persa nella storia del club (solo due successi su nove finali disputate).
Tanto è bastato per macchiare una stagione perfetta.
Dalle stelle alle stalle, i mesi a seguire sono stati caratterizzati da allusioni, voci e partenze inaspettate.
Per scaldare l’estate bianconera (luglio-agosto) sono serviti nuovi acquisti, la 10 a Dybala e un volto nuovo per la vecchia Signora. Il 1 luglio 2017, infatti, sarà ricordato come una data fondamentale, nella storia della Juventus che ha adottato il nuovo logo (presentato a gennaio 2017).
Ma qualcosa sembra essersi incrinato in quell’organico che ha rasentato la grandezza.
La nuova stagione calcistica 2017-18 si inaugura con un’altra sconfitta per Allegri e i suoi: il 13 agosto la Juve perde contro la Lazio nella finale di Supercoppa italiana e anche il primo posto in classifica che, ormai, sembrava essere “appannaggio suo” (chiude il 2017 a meno uno dalla capolista).
Se bisogna migliorarsi di stagione in stagione, il 2018, quindi, vedrà la Juve vogliosa di riconfermarsi in Italia e violare quello che ormai è un tabù, il 26 maggio, a Kiev per fare in modo che il 2018 sia #finoallafine indimenticabile.
Caterina Autiero