1980, dopo quattordici anni la Serie A apre ai calciatori stranieri

Nell'estate del 1966 la Federazione decise di chiudere le frontiere ai calciatori stranieri che tornarono a ripopolare il nostro calcio nell'estate del 1980

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Foto di Bicanski da Pixnio

Nell’estate del 1980, in Serie A tornano i giocatori stranieri. Era dal lontano 1966 che non accadeva…

Nell’estate del 1966, in seguito alla disfatta azzurra ai Mondiali in Inghilterra, la Federazione decise di porre il veto sull’ingaggio di calciatori stranieri.

Insomma, il gol realizzato dal Nord Coreano Pak-doo-Ik che estromise l’Italia al primo turno del torneo, fece capire che se fino a quel momento, la presenza di campioni stranieri nel nostro campionato ne aveva alzato il tasso tecnico, al contempo aveva danneggiato i calciatori italiani.

La chiusura delle frontiere fu dunque al fine di valorizzare i vivai e porre le basi per la formazione di una Nazionale competitiva. 

Una scelta drastica che però negli anni ’70 allargò la forbice tra il livello del campionato italiano rispetto al resto d’Europa, dove acquistare calciatori stranieri era consentito.

La Federazione italiana, così, nell’estate del 1980 decise di riaprire le frontiere.

Sbarca così a Roma un tale Paulo Roberto Falcao; il Napoli annuncia di avere raggiunto l’accordo con un grande giocatore olandese, Ruud Krol; la Juventus presenta Liam Brady; l’Inter invece acquista il centrocampista austriaco Herbert Prohaska; la Fiorentina si assicura l’argentino Daniel Bertoni.