Home Eventi e Ricorrenze 12 aprile: buon compleanno a un allenatore mondiale. Auguri Marcello Lippi

12 aprile: buon compleanno a un allenatore mondiale. Auguri Marcello Lippi

Una carriera lunga, faticosa ma ricca di successi. Il bianconero e l'azzurro i suoi grandi amori: buon compleanno Marcello Lippi

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Marcello Lippi

“Vincere è sempre importante ed è raramente frutto del caso.
Puoi essere fortunato una volta, due,

ma le vittorie sono sempre il frutto di un lavoro,
di un gruppo formato al quale si contribuisce come allenatore.”

Parole di un mister vincente, di un uomo che ha segnato la storia azzurra dopo essere entrato di diritto nel Gotha di uno dei club più vincenti d’Italia; parole di Marcello Lippi.

 

Nato a Viareggio il 12 aprile 1948, ha giocato con il Savona, la Sampdoria, la Pistoiese e la Lucchese ma è da allenatore che scriverà le pagine più significative diventando uno degli allenatori più grandi della storia del calcio.

.Una carriera in salita partendo dalle giovanili della Sampdoria
Una gavetta lunga che lo ha fatto crescere: Pontedera, Siena, Pistoiese, Carrarese, Cesena, Lucchese, Atalanta, poi l’avventura al Napoli con accesso alla coppa Uefa gli varrà la chiamata della Juventus a partire dalla stagione 1994/95.

E’ l’inizio di un grande ciclo, uno dei più vittoriosi nella storia del club bianconero.

In 4 anni conquisterà 3 scudetti (1994/95, 1996/97 e 1997/98), 1 Coppa Italia (1994/95), 2 Supercoppe italiane (’95 e ’97) e soprattutto importanti conquiste internazionali che mancavano dai tempi di Giovanni Trapattoni: 1 Coppa dei Campioni (1995/96), 1 Supercoppa europea (’96) e 1 Coppa Intercontinentale (’96).

“Giocare nella Juventus si­gnifica non accontentarsi mai.
Vinto lo scudetto? Bene, c’è la Champions.
Vinta la Champions? Bene, c’è l’Intercontinentale. Vinta l’Intercontinentale? Bene, c’è da rivincere lo scudetto.
C’è sempre poco tempo per festeggiare.“

Dopo aver vinto tutto ciò che poteva vincere, Lippi e la Juve si separeranno.

Lippi è pronto a un’altra sfida e accetta la proposta dell’Inter. La panchina nerazzurra durerà pochissimo: all’Inter Lippi non riesce a replicare i successi bianconeri e, in poco più di una stagione, centra solo le finali di Coppa Italia e Supercoppa italiana, ma esce sconfitto in entrambe le occasioni.

E’ sempre più evidente che tra lui e il mondo bianconero c’era un legame speciale e così Lippi e la Juve si ritroveranno e continueranno a vincere.

Il Lippi bis inizia nell’estate 2001 e annovera altri due scudetti (2001/2002 e 2002/2003) e due Supercoppe italiane (2002 e 2003) ma perderà la finale di Champions League nel 2003 contro il Milan, ai rigori.

Quella del 2003-2004 sarà l’annata del definitivo addio di Lippi ai bianconeri, che porta sino alla finale di Coppa Italia.

Alla Juventus il tecnico viareggino conta otto stagioni, un totale di 405 partite. I trofei, tra nazionali e internazionali, saranno in tutto 13 segnando, quindi, uno dei cicli più vincenti nella storia del club.

Ma nella sua carriera manca ancora qualcosa e così, dopo aver segnato la storia di uno dei club più vincenti d’Italia, punta in alto, diventa ct della Nazionale, e nel 2006 fa sognare un intero paese laureandosi Campione del Mondo.

“Da sportivo è la più grande soddisfazione che potessi avere.
Ho avuto la fortuna e l’onore di vincere tanti scudetti,
una Champions League, di essere anche campione del mondo di club, ma questa Coppa è una cosa unica, irripetibile.”

Una Coppa del Mondo che fa di lui uno dei due soli allenatori (l’altro è Vicente Del Bosque) ad aver messo in bacheca Mondiale e Champions League. 

Il tecnico viareggino, amante del mare e dei sigari, è stato l’ultimo commissario tecnico in grado di portare la Coppa del Mondo in Italia.

Sarà stato merito della sua personalità pacata ma concreta o della sua idea di calcio che è riuscito a stabilire record e a scrivere la storia delle statistiche fatte registrare da molti predecessori.

È infatti stato il primo allenatore azzurro a superare, con 31 risultati consecutivi senza sconfitta, il record precedente di Vittorio Pozzo, che si era fermato a 30.

Lasciata la Nazionale vivrà una breve esperienza da commentatore poi tornerà sulla panchina azzurra ma la sua seconda esperienza  non sarà felice e si chiuderà con il fallimentare Mondiale del 2010.

Nel maggio del 2012 inizia una nuova sfida.
Vola in Cina e diventa allenatore del Guangzhou Evergrande. Anche nel lontano Oriente vince il titolo con un turno d’anticipo e conquista la Champions asiatica.

In Cina vincerà altri due titoli che gli varranno l’investitura di ct della Nazionale cinese nell’ottobre del 2016.

Nonostante non riesca a qualificare la squadra alla fase finale del mondiale in Russia viene inserito dal quotidiano britannico Times nella lista dei cinquanta migliori allenatori della storia del calcio stilata nel 2007 e, sei anni dopo, dall’emittente televisiva statunitense ESPN nella classifica dei venti più grandi allenatori.

Inserito nella Hall of Fame del calcio italiano nel 2011, Lippi risulta uno degli allenatori più vincenti di sempre.

Tanti auguri a un allenatore Mondiale.

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