E’ un’estate torrida quella del 1982.
Rovente anche dal punto di vista delle crisi internazionali con ben tre conflitti (la Guerra Fredda, l’attacco di Israele al Libano, il confilitto tra Inghilterra e Argentina per il possesso delle Falkland).
Si ha voglia di evasione, di leggerezza, di qualcosa che scaldi gli animi in maniera diversa.
Cade a fagiolo il Mondiale di Spagna con le Nazionali che si ritagliano gli spazi nella cronaca sportiva e non solo.
Tra queste la Nazionale italiana guidata da Enzo Bearzot, inizialmente trattata dagli organi di stampa con molta criticità considerati i pareggi nei match iniziali con Polonia, Perù e Camerun.
Almeno sino al 29 giugno, partita contro l’Argentina, la blasonata squadra di Maradona, che viene battuta così come a seguire il Brasile di Zico e la Polonia nella semifinale.
L’11 luglio però l’impresa è delle più grandi, è un sogno che si concretizza
Va in scena la finale contro la Germania, a Madrid, stadio Bernabeu; Rossi, Tardelli e Altobelli sono i gladiatori che guidano il pallone dritto nella rete e i loro tre gol sono immagini indelebili nella memoria collettiva non solo del popolo italiano.
Tre gol che affossano la Germania, incredula e al triplice fischio lo storico triplice grido del telecronista Nando Martellini: “Campioni del mondo!”
I tifosi italiani presenti allo stadio sono esaltati e la memoria collettiva ci rimanda un’altra immagine, quella del presidente della Repubblica Sandro Pertini con le braccia al cielo, pronto a condividere l’esultanza comune e il suo viaggio di ritorno in aereo, con i calciatori e la Coppa.
Sono i Mondiali di Paolo Rossi, eletto capocannoniere grazie ai sei gol del torneo, di Bruno Conti che Pelè definisce “il migliore del Mondiale”, di Claudio Gentile mostruosamente in difesa.
Sono i Mondiali della corsa di Tardelli, dei baffi di Zio Bergomi, del fascino di Cabrini, di Altobelli che ha realizzato il colpo del ko ai tedeschi ma anache di Zoff, Collovati, Scirea, Oriali, Graziani, Causio…
Sono i Mondiali di Bearzot portato in trionfo dalla sua squadra ma sono soprattutto i Mondiali che tutti conoscono, tifosi del calcio e non.
Silvia Sanmory