I derby, o le stracittadine, sono tra le sfide più attese in ogni campionato.
Lasciando la nostra serie A e affacciandoci alla non lontana Spagna potremmo pensare subito al “El Clásico”, la sfida immancabile e sempre emozionante che contrappone le due squadre più famose, internazionalmente, della penisola iberica: Il Real Madrid e il Barcelona.
Eppure, c’è un derby che per gli abitanti della capitale spagnola non è solo un semplice derby.
L’emozione del derby madrileño, che contrappone il Real Madrid e i biancorossi dell’Atletico Madrid andrà in scena domenica 12 dicembre alle ore 16:00: sfida al vertice e tifoserie spettacolari.
Questi motivi non vi sembrano abbastanza per gustarlo?
Allora, ecco qui stilati i 10 buoni motivi per assistere alla sfida:
- UNA STORIA INFINITA: Era il 2 dicembre del 1906 e per la prima si sfidavano le due squadre nate ad un 1 anno di distanza (il Real nel 1902 e l’Atletico nel 1903). Da quel momento la sfida della capitale non ha mai smesso di esistere. Liga, Coppa del Re, Coppa della Liga, Supercoppa di Spagna, Champions League e Supercoppa europea. Queste sono tutte le competizioni in cui hanno potuto sfidarsi le due fazioni di Madrid.
- I COLORI: Se c’è una cosa, seppur piccolina, in cui le due squadre si sentono “uguali” è il loro attaccamento alla maglia. Guai a definirle simili. I tifosi del Real indossano con orgoglio la loro camiseta blanca, motivo per cui sono conosciuti come i blancos. Questo bianco, sempre ricorrente, riguarda anche le meringhe, il dolce tutto bianco che dona ai Madridisti il soprannome di Merengue. D’altra parte, non potrebbe essere più diverso da i colori nostalgici dell’Atletico: il biancorosso, che prende spunto dagli antichi materassi, colchones. Anche qui un semplice riferimento prende vita: Merengues vs. colchoneros.
- MADRID: La capitale spagnola è lo sfondo ideale per questa sfida. In ogni calle della capitale, nei giorni precedenti alla sfida si respira aria di derby, aria che si avverte ovunque: tra i banchi di scuola, nelle file dei negozi e soprattutto nelle case tra parenti, dove ognuno difende fino alla fine la propria squadra. Nel caso di vittoria di un campionato o di una competizione, la squadra vincitrice percorre una parte della città per festeggiare con i propri tifosi. È cosi che la Fuente de Neptuno, accoglie le celebrazioni colchonere, mentre la squadra dei Blancos si dirige verso la Fuente de Cibeles.
- STADI UNITI: Separati da 13 km, i due stadi, il Santiago Bernabéu e il Wanda Metropolitano sono inoltre i simboli della loro squadra. Al loro interno si può vivere la storia del club, attraverso esposizioni di cimeli originali. Bisogna visitarli almeno una volta, meglio se per vedere una partita.
- SIA PER IL MADRID CHE PER L’ATLETI: Potrebbe sembrar banale eppure non è così. Essere di una o dell’altra squadra è una scelta che difficilmente dovrebbe cambiare. Ne conosciamo tanti di addii per andare a giocare con la squadra rivale, e le squadre spagnole non sono da meno. Uno dei giocatori emblematici fu negli anni ‘80 Hugo Sanchez, calciatore di nazionalità messicana che dopo 4 anni biancorossi giocò nel Real. Ma la strada è a doppio senso: Bernd Schuster, giocò prima nel Barcellona e nel Real prima di arrivare nell’Atletico negli anni ‘90. Nelle rose attuali figurano inoltre Thibaut Courtois il portiere blanco dal passato rojiblanco, e il giovane Marcos Llorente, colchonero in una famigli di ex-calciatori dichiaratamente madridisti.
- I MIGLIORI IN CAMPO: Di scena al Bernabéu entrambe le squadre potranno contare su una rosa ampia e ricca di giocatori di talento, composta da molti campioni. Partendo dalla squadra blanca, scenderanno tra gli altri in campo il francese, ritrovato soprattutto in Nazionale, Karim Benzema, che in coppia con il giovane classe 2000 Vinicius Junior, non farà rimpiangere l’assenza del massimo bomber del derby, Cristiano Ronaldo. In casa Atletico di sicuro ci saranno gli spagnoli Koke e Llorente che potranno contare sull’apporto del francese Griezmann e dell’uruguayo Luis Suaréz, abituato all’aria di sfida contro il Real.
- ARGENTINA-ITALIA SFIDA IN PANCHINA: “Sfida” eterna ma stima enorme tra i due allenatori argentino Diego Pablo Simeone e il pluripremiato allenatore, made in Italy, Carlo Ancelotti.
- STORIA EUROPEA: La sfida che fino a qualche anno fa si riduceva alla Liga e alle competizioni nazionali ha poi visto un’evoluzione verso le competizioni europei. Come dimenticare le due finali di Champions League (Lisbona ‘14 e Milano ‘16) entrambe vinte dai blancos. La “rivincita” dell’Atletico è arrivata con la finale della Supercoppa UEFA vinta nel 2018. Quella partita ha avuto il primato di essere la prima finale disputata da due squadre della stessa città.
- SFIDA REALE: La famiglia reale spagnola incarna lo spirito derby. L’ex re di Spagna Juan Carlos I è un noto tifoso del Real Madrid, mentre il re di Spagna Felipe VI è un fiero colchonero. Tifo che il re ha trasmesso alla figlia, la futura regina di Spagna Leonor, accompagnandola a vedere nel 2014 la sfida in Champions League contro il Bayern Monaco.
- È UN DERBY: Semplice e scontato. Alla fine è un derby e come tale non è solo uno partita di calcio. Per la durata del match tutta la città si ferma, come in un sonno eterno. Conta solo dimostrare di essere il migliore.
Non vi resta che decidere da che parte schierarvi e godervi lo spettacolo…
Rosaria Picale