Da Rabiot alla Juve, un party val bene una Champions

Dalla discoteca di Rabiot al 'festino' in casa Juve, quali sono effettivamente le differenze?

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Il tema del party è sulla cresta dell’onda, tra due club che stanno partecipando agli ottavi di Champions League: il PSG e la Juve

Un tema che a quanto pare suscita le reazioni più disparate, se non addirittura opposte, malgrado la similitudine dei casi.

Rabiot
Il Bianconero

Ha già fatto il giro del web più volte la reazione furibonda del PSG nell’apprendere che il centrocampista francese Rabiot,  mentre i compagni venivano – ancora una volta – eliminati per mano del Manchester UTD, se ne andava beatamente a ballare in discoteca.

L’atteggiamento e la mancata professionalità di Adrien Rabiot sono inaccettabili”, 

tuona il DS Henrique, sebbene il giocatore sia da tempo in rottura con la squadra e pertanto fuori rosa.

Inaccettabile: così viene definito il comportamento di Rabiot.

E come dare torto al direttore sportivo, se un tuo tesserato va a fare bagordi mentre il resto della squadra sta dicendo addio per l’ennesima volta al trofeo più ambito?

E’ una questione di stile, direbbero alla Juventus.

Juve festa
Corriere dello Sport

A proposito di Juventus. 

Tutti hanno saputo della famigerata festa – sbandierata ai quattro venti dal magazine di Corona – susseguitasi alla sconfitta contro l’Atletico al Wanda, alla quale avrebbero partecipato quasi tutti i bianconeri in compagnia di un folto gruppo di “modelle”.

Per giorni ci siamo interrogati sulla veridicità della cosa, fino a quando ieri il tecnico Massimiliano Allegri ha confermato il tutto, in maniera alquanto leggera e –  fin troppo –  scherzosa:

“Non faccio il guardiano, faccio l’allenatore. Era una cena dove si sono divertiti e hanno fatto bene, tra l’altro poi abbiamo vinto la partita dopo, quindi ha portato pure fortuna”.

Per “partita dopo”, dobbiamo pensare a una delle due tra quella contro il Bologna e la trasferta a Napoli: gare in cui effettivamente la Juventus ha vinto solo ed esclusivamente grazie alla Dea Bendata, che ha deciso – almeno per ora – di non voltarle la faccia.

Se da un lato l’atteggiamento del PSG può sembrare  – forse – eccessivo, verso un elemento della squadra notoriamente ‘scaricato’, dall’altro le parole di Allegri stridono e non poco con il contesto descritto da Corona a proposito della festa (dove le modelle erano, a sua detta, altro). Così come stride quella frase, in base alla quale lui non avrebbe responsabilità circa il comportamento extra campo dei suoi giocatori.

Sono lontani i tempi in cui a Del Piero veniva contestato  il taglio di capelli,  addirittura dal Presidente. 

Ma del resto, Allegri lo ha detto tranquillamente: il gossip ha dato brio, i giocatori hanno fatto bene a divertirsi.

Chissà se si divertiranno altrettanto, martedì sera, in Champions…